I distretti possono essere un modo per diventare globali e superare la crisi?
l’incapacità degli italiani e dell’imprenditoria italiana di fare ed essere sistema è proverbiale, le reti di impresa , non solo a causa della loro farraginosità burocratica non riescono a decollare perchè nell’anima siamo sempre l’Italia dei campanile ( MALE)
Una modalità che sposa campanile e sistema potrebbe essere il distretto, sia formale che di fatto (BENE)
Ho lavorato in almeno 4 distretti strutturati
- San Mauro Pascoli per la calzatura
- Santa Croce per le concerie
- Valenza Po per i gioielli
- Brenta per le calzature
Vere eccellenze
Pur con tutti i limiti del caso , tutti realtà con qualcosa in comune che va oltre al fatto di fare lo stesso prodotto nella stessa area geografia
A mio avviso il distretto riesce a superare il limite del “piccolo era bello” mantenendo le peculiarità del singolo e può portarci ad avere delle dimensioni tali da dire “distretto è bello”
Il distretto sino ad oggi ha avuto più una logica di generazioni di servizi sul territorio quali la formazione, ma cosa avverrebbe se diventassero punti di coinvolgimento e soprattutto di supporto commerciale ?
Parlo di Reshoring, tanto, ma non dimentico l’internazionalizzazione
Deve cambiare il modello, faccio in casa quello che non mi conviene più fare all’estero, lo faccio gestionalmente meglio ed investo in ricerca e sviluppo per essere sempre più eccellente.
Vado all’estero per conquistare l’estero e non per regalare tecnologia questo è essere globale!
Il distretto mi aiuta supportandomi con le giuste competenza in termini gestionali, commerciali e burocratici.
Potrebbe essere una chiave per arrivare a rivedere la luce?
Allego la presentazione di Domenico Mauriello del centro studi di Unioncamere, un analisi approfondita ed illuminante su come fare sistema possa dare impatti importanti in termini di competitività dellle PMI, pur restando ampi campi di miglioramento ( vedi e-commerce)
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