Carissimi
Nel momento in cui ho deciso di aprire questo blog avevo in mente un oggetto in cui soddisfare il mio ego ed il mio narcisismo in una logica di personal branding, e d’altronde se non ve ne fosse un pizzico non starei a far leggere quello che penso ad un gruppo di belle persone.
Bene, in queste prime settimane, ho scoperto altro, l vostri feedback, la partecipazione , sono stati tali e tanti da farmi capire che un blog , come altri strumenti della rete, può essere utilizzato in due modi:
- Lo uso per dire a che ora vado in bagno ( ECHISSENEFREGA!)
- lo uso per condividere un evento o un pensiero
e quì scatta la scintilla, la scintilla di quello che ci può rendere tanto geniali quanto malvagi, la capacità di esperimere un concetto e di trasmetterlo al di fuori dei 10 amici che ci guardano con tenera tolleranza…
Ecco a fronte di tutto ciò mi sembra il caso di declinare meglio cosa desidero realizzare con questo blog, blog destinato a chi ha a cuore la parte bella , sana , del mestiere chamato manager, inteso come la possibilità di interagire con processi, flussi e soprattutto persone per il reggiungimento di un unico e chiaro obiettivo, “il bene comune”
C’è chi è bravo a farlo nella medicina, chi con la cucina, chi con un eggetto meccanico, ma tutti hanno un elemento comune
trasformare idee in progetti e progetti in realtà.
Ecco , si dirà che parlare di idee, progetti e realtà nell’Italia della grande crisi di inizio secondo millenio sia utopistico, forse, ma se non perdiamo la fiducia nelle nostre capacità, e non ci lasciamo tentare dal lato oscuro della forza ( sorry sono cresciuto a pane e Luke Skywalker) bene,
Se sapremo leggere le cose che non vanno come opportunità invece che lamentarci, allora sapremo cambiare strada.
Un giorno ero sul bordo di un lago nella mia Sappada ( un piccolo gioiello dove si sono incrociati veneti, austriaci e friulani, tanto bello e delicato quanto specchio dell’Italia di oggi) bene ero sul bordo del piccolo lago della valle dei silenzi ed una signora , tanto elengante quanto anziana, mi racconta la sua vita , nata a Trieste, emigrò bambina in Australia dove si sposò felicemente e da dove ogni anno tornava in Italia per le vacanze.
Una cosa mi toccò, una sua frase “La cosa che oramai contraddistingue gli italiani è la loro capacità di piangersi addosso senza guardare al domani”. Vero.
Verissimo
Guardiamo al domani aspettando un demiurgo, un evento un “botto”, un qualcosa che venga da fuori che risolva tutto, la pillola miracolosa.
Ma quella pillola non esiste se non la fabbrichiamo noi!
A Natale 2013 Londra era tappezzata da un bellissimo manifesto “Share the Hope” condividiamo la speranza, ecco non voglio invocare l’ottimismo forzato, no , realismo e tirarsi su le maniche, ma voglio dire anche basta al vedere sempre il mezzo vuoto od il lato oscuro, se non sapremo trasfomare in opportunità le gravi mancanze di questo momento, lì sì che falliremo!
Ecco tutto questo per sintetizzare quanto è mia intenzione scrivere in questo blog, scrivere di cose che vanno e che non vanno ma che si possono aggiustare e chiedere aiuto su questo, non tanto per condividere una speranza, ma una fiducia per guardare al domani lasciando ai nostri figli un mondo migliore di come l’ha lasciato a noi chi ci ha preceduto.
Scriverò tanto di Supply chain , intesa come opportuità di crescita, di management come rispetto dell’uomo, di turismo, perchè deve diventare il Nostro futuro, delle cose belle che abbiamo e che ci devono rendere orgogliosi del nostro essere , giorno dopo giorno
Grazie
Paolo